dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

                           

Napoli, 03 dicembre 2012

 

                                                                             All'ill.mo Sen. Prof. Mario Monti

                                                                                        Presidente del Consiglio dei Ministri

                                                                                        Palazzo Chigi Piazza Colonna 370

                                                                                        00187 Roma

                                                           

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Oggetto: Proposta per la vendita diretta delle unità abitative degli Enti Previdenziali Pubblici

 

                  On.le Presidente Monti,

     con l'approvazione dell'ordine del giorno 9/5534-bis-A/168 presentato dall'On.le Motta, la Camera ha impegnato il Governo, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di intervenire con urgenza per risolvere l'annosa vicenda del contenzioso giudiziario dei «cosiddetti» immobili di pregio agevolando in tal modo l'acquisto degli immobili medesimi da parte dei locatari in questa fase difficile e impegnativa sul piano economico e che vede nell'emergenza abitativa un tema di grande rilevanza sociale.

             

              Ora, Sig. Presidente, le chiedo di intervenire con urgenza per risolvere finalmente l'annosa e complessa vicenda della vendita degli immobili residenziali degli enti previdenziali pubblici perché esiste il grave pericolo che alcuni immobili vengano ceduti "in blocco" a privati in spregio dei diritti degli inquilini, con il rischio di generare ulteriori forti tensioni sociali.

 

              Dopo la messa in liquidazione della S.c.i.p. S.r.l. ed il ritrasferimento di tutte le unità immobiliari invendute agli enti originari proprietari, non è stata promossa alcuna soluzione transattiva per chiudere il contenzioso giudiziario come prevede l'art. 43 bis della legge 14/2009 e, non è stata nemmeno applicata, da parte della maggior parte degli enti, la direttiva interministeriale del 10.02.2011 pubblicata sulla G.U.R.I. n. 135 del 13.06.2011 che prevede una parziale soluzione conciliativa.

 

Un caso addirittura scandaloso è rappresentato dall’Enpals che, a dicembre 2011 (poco prima di confluire nell'Inps), ha conferito parte del suo patrimonio immobiliare al Fondo Gamma (gestito da Idea Fimit S.G.R. il cui Presidente è contemporaneamente anche il Presidente dell'Inps) violando le regole della concorrenza e del mercato perchè non ha effettuato alcuna gara ad evidenza pubblica.

 

Gli immobili dell'Enpals sono stati conferiti al Fondo con uno "sconto di apporto" di circa il 17% rispetto alle valutazioni fatte dall’Agenzia del territorio nel 2003 e, tra essi, ci sono anche alcuni immobili “cosiddetti” di pregio che avrebbero dovuto essere venduti agli inquilini e sui quali pende un contenzioso giudiziario.

 

Gli inquilini non hanno potuto nemmeno esercitare la prelazione di acquisto dei loro alloggi allo stesso prezzo a cui questi sono stati conferiti al fondo ed esiste ora il concreto pericolo che Idea Fimit ceda in blocco questi immobili a privati.

 

Agli inquilini verrebbe così negato il diritto di acquistare il bene fondamentale della vita in violazione delle norme per la vendita degli immobili degli enti previdenziali pubblici (D.lgs 104/96, legge 410/2001, legge n. 14/2009 e direttiva interministeriale 10.02.2011 pubblicata sulla G.U.R.I. n. 135 del 13.06.2011).

 

              Sig. Presidente, ormai credo che sia indifferibile un provvedimento normativo in cui si stabilisca che: 

1.     Entro 90 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, gli Enti Previdenziali Pubblici procedono all’alienazione delle unità abitative retrocesse dal processo di cartolarizzazione Scip 1 e Scip 2, applicando le procedure di vendita indicate all’art. 43 bis, comma 12 del decreto legge 30 dicembre 2008 n. 207, convertito con modificazioni dalla legge n. 14 del 27.02.2009 e fatti salvi i diritti maturati secondo quanto previsto dal decreto legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 410 facendo riferimento al prezzo a suo tempo definito dall'Agenzia del Territorio; 

2.     le unità residenziali qualificate di pregio dai decreti ministeriali di cui al comma 1 della legge 23 novembre 2001, n. 410 di proprietà degli enti previdenziali pubblici o di fondi immobiliari partecipati dagli stessi enti, per le quali pende ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria competente avverso la relativa qualificazione di pregio nonchè la determinazione del prezzo di vendita delle stesse, sono vendute applicando al prezzo a suo tempo definito dall'Agenzia del Territorio, una riduzione del 30%, a condizione che vengano abbandonati i giudizi in corso, con spese compensate e che vengano riconosciuti come acconto prezzo delle unità i canoni corrisposti nelle more del giudizio dai conduttori che risultino in regola con il pagamento degli oneri accessori; 

3.     E’ estesa al 31.12.2011 la regolarizzazione agli occupanti delle unità immobiliari ad uso residenziale degli enti previdenziali pubblici che risultino privi del titolo alla data del 31.12.2011 e ai conduttori in base ad assegnazione irregolare, con le modalità e le condizioni di cui all’art. 7 del decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni nella legge 2 dicembre 2005, n. 248;

4.     In caso di mancato invio da parte degli enti previdenziali pubblici delle offerte di vendita agli inquilini secondo le modalità di cui ai commi precedenti, trascorsi ulteriori 180 giorni, tutti gli alloggi sono alienati, entro i successivi 90 giorni, su richiesta del conduttore, comunicata in forma scritta. In tal caso si applicano i criteri e le modalità di alienazione stabiliti dal decreto legislativo 16 febbraio 1996, n. 104, in materia di dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici. Il prezzo di vendita degli alloggi è costituito dal valore che risulta applicando un moltiplicatore 100 alle rendite catastali delle unità immobiliari.

     Quest’ultimo comma prevede un termine massimo entro il quale gli enti devono inviare le offerte di vendita agli inquilini dando la possibilità a questi ultimi di attivarsi direttamente per superare l’eventuale fase di stallo in caso di inadempienza da parte degli stessi enti.

 

    Caro Presidente, è necessario riavviare urgentemente la dismissione degli immobili di proprietà degli enti previdenziali pubblici non ancora venduti conseguendo un rilevante ed immediato vantaggio per le casse dello Stato attraverso la vendita diretta delle unità abitative agli inquilini che le occupano da decenni, risolvendo contemporaneamente tutto il contenzioso giudiziario.

 

     Si aprirebbe così la strada anche al progetto del Ministro Andrea Riccardi la cui proposta è sicuramente meritoria perché finalmente sancisce il principio che gli immobili residenziali occupati vanno ceduti direttamente agli inquilini a prezzi vantaggiosi, ma è necessario, a mio avviso, prendere a riferimento un criterio oggettivo di determinazione del prezzo di vendita degli alloggi che potrebbe essere quello della rendita catastale moltiplicata 150.

 Rimanendo a disposizione per fornire una più dettagliata relazione illustrativa alla presente proposta e sperando di aver contribuito al dibattito interno al Governo invio i miei più cordiali saluti.

                                                                                                    cordiali saluti

                                                                                                    Mario Milone

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dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

 

Cari inquilini,

nella Seduta n. 722 di stamattina, giovedì 22 novembre 2012, durante l'esame alla Camera dei Deputati del disegno di legge di stabilità 2013, è stata accolto dal Governo con parere favorevole e approvato dall'assemblea l'Ordine del giorno 9/5534-bis-A/168 presentato a prima firma dall'On. Motta.

  La Camera,

   premesso che:

    la legge di stabilità in commento nell'ambito delle riduzioni di spesa delle pubbliche amministrazioni detta disposizioni sulla valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici;
    sono alcune centinaia le famiglie italiane che occupano gli stabili di proprietà di enti previdenziali pubblici che, essendo stati classificati «di pregio», risultano esclusi in fase di acquisto dagli sconti concessi a tutti gli altri inquilini interessati dallo stesso processo di dismissione del patrimonio immobiliare residenziale dei medesimi enti;

    la predetta esclusione ha determinato una ingiustificata disparità di trattamento tra inquilini che ha portato a numerosi contenziosi tuttora in essere, atteso che la particolare qualificazione attribuita agli immobili di pregio non incide sulla generale regola di mercato secondo la quale il prezzo di una casa occupata è inferiore rispetto a quello della stessa casa libera e, pertanto, la riduzione del prezzo di vendita agli inquilini, praticata nelle dismissioni di tutti i patrimoni immobiliari pubblici, si potrebbe configurare come un'indicazione del Legislatore di tener conto nella stima dell'immobile dell'occupazione o meno dell'immobile medesimo;

    a distanza di anni dall'avvio della dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici, gli inquilini delle «case di pregio» non intravedono ancora una giusta soluzione al contenzioso che riguarda oramai una residuale parte di immobili, che sono stati di nuovo trasferiti agli enti proprietari dopo la chiusura delle operazioni di cartolarizzazione;
    non è stata avviata una soluzione transattiva definitiva così come prevede il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, né tantomeno è stata data esecuzione dall'INPS, a differenza dell'INAIL, alla direttiva interministeriale del 10 febbraio 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2011) che, in ogni caso, prevede una parziale soluzione conciliativa;

    sarebbe opportuno che gli immobili ad uso abitativo, di pregio e non di pregio, fossero offerti in opzione agli aventi diritto per consentire loro un effettivo esercizio del diritto di opzione legislativamente previsto ai prezzi già determinati a suo tempo dall'Agenzia del Territorio; risulterebbe, inoltre, urgente il superamento della controversia in atto, in particolar modo, per quel che riguarda i cosiddetti immobili di pregio,

impegna il Governo

nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di intervenire con urgenza per risolvere l'annosa vicenda del contenzioso giudiziario dei «cosiddetti» immobili di pregio agevolando in tal modo l'acquisto degli immobili medesimi da parte dei locatari in questa fase difficile e impegnativa sul piano economico e che vede nell'emergenza abitativa un tema di grande rilevanza sociale.

L'approvazione di questo ordine del giorno apre la strada ad un'intervento del Governo che mi auguro possa avvenire entro la fine della presente legislatura.

Spero veramente che presto si possa approdare alla tanto auspicata soluzione transattiva che interessa il contenzioso giudiziario dei nostri immobili.

                                                                                            

                                                                                                    cordiali saluti

                                                                                                    Mario Milone

 

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

Napoli, 15 novembre 2012

 

                                                                                     

                                                                                    

                                                                                     All'ill.mo Sen. Prof. Mario Monti

                                                                                        Presidente del Consiglio dei Ministri

                                                                                        Palazzo Chigi Piazza Colonna 370

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Oggetto: Proposta normativa per accelerare la dismissione degli immobili residenziali degli Enti Previdenziali pubblici (D.Lgs. 104/1996 - L. 410/2001 - Art. 43 bis L. 14/2009 - Art.27 L.214/2011) e definire il contenzioso dei "cosiddetti" immobili di pregio.

 

                  On.le Presidente Monti,

ricordo che nella sua prima conferenza stampa, invitava i cittadini a formulare proposte per ispirare l'azione di Governo. Devo dare atto che il 1° agosto scorso, il Consigliere Volpe, mi ha confermato la disponibilità del Ministero dell’Economia e delle Finanze a valutare, previo parere degli Uffici competenti e dopo aver sentito anche gli Enti interessati, la proposta normativa che ho posto all'attenzione del Governo ed in particolare del ministro Grilli.

 

              La proposta era rivolta a definire il contenzioso dei "cosiddetti" immobili di pregio. In questa prospettiva chiedevo al Ministro Grilli di farsi promotore di adeguare il quadro normativo per accelerare le dismissioni del pacchetto di immobili residenziali rimasti invenduti dopo la chiusura delle fallimentari operazioni di cartolarizzazione SCIP 1 e SCIP 2 e ritrasferiti agli enti originari proprietari.

 

Anche in Parlamento è stata avviata la discussione di diverse mozioni concernenti iniziative a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli enti previdenziali. Per esempio quella dell'On. Morassut (1-01086) impegna il Governo ad intervenire con precise disposizioni normative per risolvere il lungo contenzioso giudiziario dei cosiddetti immobili di pregio e sarà votata il prossimo 23 novembre.

 

              In questi giorni, alcuni giornali come Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Messaggero ed altri hanno anche riportato con evidenza la notizia che Andrea Riccardi, ministro per la cooperazione e l’integrazione (con delega alla famiglia), ha proposto un piano di vendite (ancora in fase di approfondimento) delle abitazioni degli Enti previdenziali pubblici agli inquilini che vi abitano, a prezzo concordato.

  

La conferma è arrivata anche dall'ufficio stampa del Ministro Riccardi e si è alimentata la quindi la convinzione che il Governo stesse lavorando ad un proprio emendamento al disegno di legge di Stabilità. Si sono così riaccese le speranze degli inquilini per un'intervento normativo tanto più necessario in quanto il Presidente dell'Inps, nell'audizione di ieri in commissione controllo degli enti previdenziali alla Camera, ha dichiarato che non intende procedere con le dismissioni immobiliari se il Governo non interviene a chiarire il quadro normativo di riferimento.

 

Le rinnovo, dunque, Signor Presidente, la richiesta di impegnare decisamente il suo Governo per consentire il la ripresa delle vendite degli immobili residenziali ex cartolarizzati e facilitare anche la soluzione dell'annosa questione che interessa gli inquilini dei "cosiddetti" immobili di pregio, in maggioranza anziani, sempre più sfiduciati per i tempi lunghi della giustizia.

 

A distanza di oltre 15 anni dall’avvio della dismissione immobiliare degli enti previdenziali pubblici in base al D.Lgs. 104/1996, questi inquilini non intravvedono ancora una giusta soluzione al contenzioso (che riguarda ormai una residuale parte di immobili di proprietà degli enti), non essendo messi in condizione di poter acquistare l’alloggio in cui vivono da decenni.

 

Ricordo brevemente che mentre le particolari condizioni del mercato immobiliare e le difficoltà di accesso al credito pongono gravi problemi, lo stallo delle vendite delle unità immobiliari, prevalentemente residenziali, rimaste invendute e ritrasferite agli enti previdenziali dopo la chiusura delle operazioni di cartolarizzazione, decisa con l'art. 43 bis della legge 14/2009, sta causando un grave danno per la finanza pubblica.

 

Il valore di questi immobili, pari a 2,4 miliardi di euro, se monetizzato, potrebbe essere destinato a ridurre il debito pubblico e invece la sola gestione del patrimonio immobiliare dell’Inps ha generato una perdita di 100 milioni di euro nel triennio 2009/2011.

 

Tra le 27.122 unità immobiliari invendute ci sono anche quelle di centinaia di famiglie degli immobili classificati "di pregio", rimaste escluse in fase di acquisto dagli sconti concessi a tutti gli altri inquilini interessati dallo stesso processo di dismissione immobiliare, vittime di una evidente disparità di trattamento, determinata dalla legge 410/2001.

 

Tale norma ha generato numerosi contenziosi giudiziari perchè la particolare qualificazione attribuita agli immobili di pregio non può incidere sulla generale regola di mercato, praticata nelle dismissioni di tutti i patrimoni immobiliari pubblici, secondo la quale il prezzo di una casa occupata è inferiore rispetto a quello della stessa casa libera.

 

Pertanto è ormai necessario >> un intervento normativo per definire il contenzioso giudiziario dei "cosiddetti" immobili di pregio << degli enti previdenziali pubblici che stabilisca modalità di vendita allineate alle condizioni di difficoltà economica delle famiglie in questo particolare momento di crisi, in modo da consentire l’acquisto dei loro appartamenti a prezzi sostenibili

  

On.le Presidente,  questo coordinamento Nazionale ha cercato più volte di ispirare l'azione del Governo proponendo una norma come quella anticipata al Ministro Grilli nella lettera del 25 luglio o in alternativa, come recentemente suggerito dall'emendamento 7.66 Motta alla legge di Stabilità presentato in Commissione Bilancio alla Camera dei deputati ma poi respinto.

 

Adesso mi auguro che, dopo la proposta del Ministro Riccardi, il prossimo Consiglio dei Ministri discuta finalmente anche di come far ripartire le vendite degli immobili ex cartolarizzati visto lo stallo che si è venuto a creare che reca grave danno alle pubbliche finanze.

 

Una norma in tal senso risulta quanto mai indispensabile dopo che nessun tipo di soluzione transattiva è stata promossa dagli enti per cercare di risolvere bonariamente il contenzioso giudiziario relativo agli immobili di pregio così come prevede il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14.

 

La disposizione sarebbe da introdurre con carattere d'urgenza non solo per l'approssimarsi della fine della Legislatura ma anche perchè l'INPS chiede nuove norme al Governo rifiutandosi di dare  esecuzione persino alla direttiva interministeriale del 10 febbraio 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2011) che, in ogni caso, prevede una parziale soluzione conciliativa.

 

              Inoltre visto che in passato leggi dello Stato sono state poi disattese dagli enti si dovrebbe, a mio avviso, prevedere anche un >> termine massimo << entro il quale gli enti dismettano tutte le unità immobiliari residenziali prevedendo una sanzione.       

 

              Sanzione che potrebbe consistere nel trasferimento delle unità immobiliari invendute alla nuova Sgr (società di gestione risparmio), costituita dal Ministero dell'economia e delle finanze ai sensi dell'art. 27 della legge 214/2011, c.d. Salva-Italia per poi alienarle immediatamente agli inquilini

e superare così l'attuale fase di stallo conseguendo contemporaneamente una non trascurabile riduzione del debito pubblico.

 

              Caro Presidente Monti, spero di ricevere conferma del suo impegno a risolvere finalmente quest'annosa vicenda al fine di raggiungere un risultato soddisfacente sia per gli enti che devono dismettere un patrimonio dalla redditività negativa, sia per gli inquilini che aspirano ad acquistare il bene della vita: la casa.

 

              Un atto concreto del Governo che vada in questa direzione è sicuramente il modo migliore per ridare fiducia a migliaia di famiglie italiane e mantenere quella credibilità di cui il Governo ha tanto bisogno anche a livello internazionale.

                                                                                                 

                                                                                                                 

                                                                                                                  cordiali saluti

                                                                                                                   Mario Milone

 

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

 

Napoli, 13 novembre 2012

 

Gentile inquilino,

in questi giorni alcuni giornali – come Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Messaggero, Il Fatto Quotidiano, – hanno riportato con evidenza la notizia che Andrea Riccardi, ministro per la cooperazione e l’integrazione (con delega alla famiglia), ha proposto un piano di vendite delle abitazioni di Enti e Casse previdenziali agli inquilini che vi abitano, a prezzo concordato.

Si riferisce ad abitazioni di proprietà di Enti e casse previdenziali – come Inps, Inpdap, casse professionali, ed altri – costruiti almeno 35 anni fa e locati da inquilini che non siano proprietari di altri immobili.

La storia di questi decenni ha avuto una dinamica del tutto speculativa e privatistica. Infatti gli Enti proprietari, hanno prodotto una arrogante dinamica speculativa, a danno dei diritti e dei redditi degli inquini, sabotando la legge 104/96 che imponeva la vendita concordata agli inquilini degli immobili locati entro il 31 marzo 2001, con garanzie minime per chi non poteva comprare.

Per far cessare questa vergognosa speculazione sul bene-casa, ormai insostenibile, e “fare cassa” a vantaggio di uno Stato indebitato, il ministro Riccardi ha proposto il piano sopra richiamato che ha questi caratteri:

 

Riccardi spiega che “la norma si colloca in una strategia di politica abitativa intesa a favorire l’accesso alla proprietà della prima casa da parte di famiglie monoreddito, anziani ed invalidi che già hanno sopportato aumenti di canone dal 90 al 210%”. La relazione tecnica fornisce ulteriori dettagli: “La legge dà la possibilità di poter disporre del diritto di prelazione finora impedito con il conferimento ai fondi immobiliari, le vendite di interi edifici a società immobiliari o a gruppi bancari”.

Finalmente e dopo decenni, una proposta che va incontro ai diritti, alle esigenze e alla vita stessa delle famiglie tanto che ho subito ringraziato il Ministro Riccardi .

Non so se i buoni propositi del Ministro, ragionevoli per le casse dello Stato e degli inquilini, andranno in porto. So però che una simile giusta impostazione è sicuramente il prodotto delle lotte ultradecennali che gli inquilini italiani e  il Coordinamento nazionale attraverso il sito www.scip2pregio.it hanno condotto in questi anni con sollecitazioni al Governo ed alle forze politiche, manifestazioni, azioni giudiziarie amministrative e civili.

Lotte che hanno documentato la disparità di trattamento subita e l'emergenza abitativa con dati incontrovertibili, che hanno prodotto mozioni ed impegni delle Istituzioni di vario livello, dei quali certo il ministro Riccardi ha tenuto conto nel piano proposto. Sappiamo bene che norme “scomode” per gli speculatori di sempre e per i loro supporters (politici, giornalisti, ....), quand’anche approvate, vengono poi disattese con mille trucchi, legali ed illegali. Perciò la mobilitazione degli inquilini dei cosiddetti immobili di pregio deve rimanere, a mio avviso, alta e vigile sempre.

Entro il 23 novembre o al massimo la settimana successiva sarà votata la Mozione dell'On.le Morassut che impegna il Governo, tra l'altro, ad intervenire anche con precise disposizioni normative per risolvere l'annosa vicenda del contenzioso giudiziario dei cosiddetti immobili di pregio.

Vedremo se il Governo passerà finalmente ad atti concreti senza lasciarsi intimidire dalle resistenze degli enti.

                                                                                               cordiali saluti

                                                                                                                    Mario Milone

                                                                                         

 

 

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

 

Napoli, 12 novembre 2012

 

 

COMUNICATO STAMPA

            Oggetto: Proposta di emendamento alla legge di Stabilità del Ministro Riccardi

 

                  Le centinaia di famiglie italiane che fanno capo al Coordinamento nazionale inquilini dei “cosiddetti” immobili di pregio degli enti previdenziali pubblici www.scip2pregio.it ringraziano il Ministro Riccardi per aver previsto un suo piano da proporre con un emendamento alla legge di stabilità con il quale finalmente riprenderanno le dismissioni del pacchetto di immobili residenziali rimasti invenduti dopo la chiusura delle fallimentari operazioni di cartolarizzazione SCIP 1 e SCIP 2 e ritrasferiti agli enti previdenziali pubblici originari proprietari.

 

                  La proposta del Ministro non poteva essere più tempestiva ed efficace dopo che il Parlamento ha avviato la discussione di diverse mozioni concernenti iniziative a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli enti previdenziali.

 

                  Tra queste vi è anche quella dell'On. Morassut (1-01086) che impegna il Governo ad intervenire, tra l’altro, con precise disposizioni normative per risolvere il lungo contenzioso giudiziario dei cosiddetti immobili di pregio.

 

Queste famiglie chiedono, dunque, al Ministro un impegno deciso per portare a termine la sua iniziativa che consentirà di risolvere alla radice anche l'annosa questione che interessa gli inquilini dei "cosiddetti" immobili di pregio, in maggioranza anziani, sempre più sfiduciati per i tempi lunghi della giustizia.

 

Infatti, a distanza di oltre 15 anni dall’avvio della dismissione immobiliare degli enti previdenziali pubblici in base al D.Lgs. 104/1996, questi inquilini non intravedono ancora una giusta soluzione al contenzioso (che riguarda ormai una residuale parte di immobili di proprietà degli enti), non essendo messi in condizione di poter acquistare l’alloggio in cui vivono da decenni.

 

Mentre le particolari condizioni del mercato immobiliare e le difficoltà di accesso al credito pongono gravi problemi, lo stallo delle vendite delle unità immobiliari, prevalentemente residenziali, rimaste invendute e ritrasferite agli enti previdenziali dopo la chiusura delle operazioni di cartolarizzazione, decisa con l'art. 43 bis della legge 14/2009, sta causando un grave danno per la finanza pubblica.

 

Il valore di questi immobili, pari a 2,4 miliardi di euro, se monetizzato, potrebbe essere destinato a ridurre il debito pubblico e invece la sola gestione del patrimonio immobiliare dell’Inps ha generato una perdita di 100 milioni di euro nel triennio 2009/2011.

 

Tra le 27.122 unità immobiliari invendute ci sono anche quelle di centinaia di famiglie degli immobili classificati "di pregio", rimaste escluse in fase di acquisto dagli sconti concessi a tutti gli altri inquilini interessati dallo stesso processo di dismissione immobiliare, vittime di una evidente disparità di trattamento, determinata dalla legge 410/2001.

 

Tale norma ha generato numerosi contenziosi giudiziari perchè la particolare qualificazione attribuita agli immobili di pregio non può incidere sulla generale regola di mercato, praticata nelle dismissioni di tutti i patrimoni immobiliari pubblici, secondo la quale il prezzo di una casa occupata è inferiore rispetto a quello della stessa casa libera.

 

Pertanto è ormai ineludibile un >> intervento normativo per definire il contenzioso giudiziario dei "cosiddetti" immobili di pregio << degli enti previdenziali pubblici che stabilisca modalità di vendita che tengano conto delle condizioni di difficoltà economica delle famiglie in questo particolare momento di crisi, in modo da consentire l’acquisto dei loro appartamenti a prezzi sostenibili

 

Adesso la proposta del ministro Riccardi riaccende le speranze degli inquilini e risulta quanto mai indispensabile dopo che nessun tipo di soluzione transattiva è stata promossa dagli enti per cercare di risolvere bonariamente il suddetto contenzioso così come prevede la legge 27 febbraio 2009, n. 14.

 

Auguriamo al Ministro Riccardi, un buon lavoro per il suo impegno a risolvere finalmente quest'annosa vicenda con lo scopo di raggiungere un risultato soddisfacente sia per gli enti che devono dismettere un patrimonio dalla redditività negativa, sia per gli inquilini che aspirano ad acquistare il bene della vita: la casa.                                                                                                                                                                 Mario Milone      

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

                                 

Napoli, 23 ottobre 2012

 

Gentili inquilini,

la mozione 1-01086 relativa agli immobili di proprietà degli enti previdenziali, a prima firma dell' On. Morassut, inizia oggi l’iter in discussione generale in Aula alla Camera dei deputati.

Nel testo della mozione, come da me proposto, è stata inserita la richiesta al governo di intervenire con precise disposizioni normative per risolvere il lungo contenzioso giudiziario dei cosiddetti immobili di pregio.

Confido che il Governo accolga favorevolmente la nostra richiesta.

                                                                                             i miei più cordiali saluti

                                                                                                    Mario Milone

                                                                                       

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

                                                     

      Roma  01 agosto 2012

 

  Oggetto: Incontro presso l'Ufficio Legislativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze

 

               Gentili inquilini,

in relazione alla proposta questo coordinamento nazionale ha inviato al Ministro Grilli con la  lettera del 25 luglio 2012, desidero informarvi che in data odierna sono stato ricevuto al Ministero dell'Economia e delle Finanze dal Consigliere Volpe, espressamente delegato dallo stesso Ministro ad incontrami.

 

               Il Consigliere, dopo aver ascoltato quanto avevo già notificato al Ministro, mi ha riferito che sarà aperta una procedura interna al Ministero (come da prassi) per chiedere i pareri ai vari uffici competenti (Dipartimento del Tesoro, Ragioneria Generale e Agenzia del Territorio) per poter esaminare nel merito la proposta ed avere un quadro complessivo, sentiti eventualmente anche gli enti.

 

               Solo al termine della procedura il Ministro verrà informato per tirare le fila e pronunciarsi sulla richiesta per le eventuali decisioni da sottoporre alle forze politiche. 

        

                                                                                                                                                                               Mario Milone

                                              

 

dott. Mario Milone

   Coordinatore nazionale inquilini immobili di pregio

 

 

 

Napoli, 13 dicembre 2010

 

 

Cari inquilini,

con la direttiva prot. 01/Gab/0012214/2.176, a firma dei Ministri Sacconi e Tremonti, indirizzata a tutti gli Enti Previdenziali Pubblici, il Governo interviene sulla situazione di sostanziale blocco delle vendite e dispone che, per gli immobili retrocessi agli stessi enti a seguito della messa in liquidazione della Scip S.r.l., “occorre procedere alla loro dismissione nel rispetto delle procedure già previste favorendo soluzioni transattive che consentano di stipulare contratti di compravendita che prevedano un corrispettivo pari al valore di mercato dell’immobile, determinato a suo tempo dall’Agenzia del Territorio, con il versamento di una quota parte di tale prezzo. La corresponsione del saldo, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria sarà legata alla risoluzione in sede giurisdizionale delle cause pendenti. In  questo modo, l’Ente incasserà una parte del valore degli immobili senza rinunciare ai propri interessi che verranno tutelati nelle sedi opportune.

 

Questo intervento “politico” detta un orientamento preciso e univoco sul comportamento di tutti gli Enti circa la gestione degli immobili in dismissione e consentirà:

 

1.    di riscontrare che devono essere continuate le vendite con il versamento di una quota parte del prezzo determinato a suo tempo dall’Agenzia del territorio, superando le preoccupazioni di una diversa destinazione degli immobili (es. trasferimento ai Fondi immobiliari) e di una rivalutazione della stima per il passar del tempo;  

 

2.  di scardinare l’immobilismo delle Amministrazioni degli Enti, chiedendo contemporaneamente l’apertura di una trattativa per la transazione;

   3.    di auspicare l’intervento legislativo, nei termini proposti, che regolamenti i termini delle transazioni, volute dalla stesso legislatore con la Legge 14/09, da offrire agli inquilini per la desistenza ai giudizi in corso.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             cordiali saluti

                                                                                    Mario Milone